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La famiglia Spiccorlai | 23 |
volino non si vedevano cassette, il vecchio non s’era mosso e non poteva muoversi; alla magìa Amarilli non ci credeva, ma da parte di suo fratello nulla poteva sorprenderla.
Prese la carta, un po’ riluttante. Carlo Spiccorlai, prevedendo delle obbiezioni, intuonò il suo salmo:
— Donne, donne, donne! cavalli, orologi! Scrivi venga la contessina!
Un po’ d’inchiostro in fondo al vecchio calamaio di legno c’era; Amarilli lo stemperò con una goccia d’aceto.
— Bada che lo sprechi! — gridò il vecchio.
Scritta la lettera, Amarilli, tremante per paura di un rifiuto, chiese una busta.
— Una busta?... Sciocchezze.
Amarilli pazientemente soggiunse che il foglio lacero e friabile non poteva reggere al viaggio; che probabilmente la posta non lo avrebbe accettato.
— Una busta, una busta — borbottava l’avaro — quanto costerà?
— Ma, credo, almeno due centesimi...
Il vecchio prese tempo a riflettere.
Amarilli si aspettava ch’egli dicesse ancora: «Voltati di là,» ma invece disse: