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182 | Parte quarta. |
Quando non restò più nulla da vedere, Amarilli consultando il suo piccolo orologio d’argento disse che bisognava andare a prendere la sposa; mancava un’ora alle nozze; il tempo esatto per fare la strada e acconciarle sulla testa il velo bianco.
— Andiamo — mormorò — nè Editta, nè Giovanni avranno trovata lunga la nostra assenza.
Un profondissimo sospiro uscì dal petto del signor Bruno. Amarilli lo guardò inquieta; varcando la soglia fece qualche raccomandazione a Checco, poi mosse frettolosa giù dal sentiero.
— Non corra tanto — le gridò Bruno.
Amarilli rallentò il passo; spezzò un ramo di robinia e si pose a strapparne macchinalmente le foglie.
— Vuole appoggiarsi? — le chiese Bruno raggiungendola e offrendole il braccio.
— No, no, oh! no! — rispose in fretta Amarilli, presa ancora dalla voglia di scappare.
— Senta — esclamò il signor Bruno con accento che non era affatto il suo — io non posso rassegnarmi a perderla; assolutamente non posso.
Amarilli non disse nulla per la semplice ragione che non trovò nemmeno un fil di voce.