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Confidenze. | 181 |
— E quest’altra camera bianca e romita come la cella di una monachina, di chi sarà mai?...
— Ma... sarà la mia — disse Amarilli con un lieve rossore.
— La sua, — replicò Bruno arrestandosi di botto come se avesse udito una notizia straordinaria.
Amarilli passò avanti rapidamente aprendo altri usci, ma non vedendosi seguita ritornò sui propri passi e trovò Bruno immobile dove l’aveva lasciato.
— La sua? — tornò a dire.
Amarilli, imbarazzata, lo prese per un braccio e tirandolo dolcemente verso la finestra:
— Guardi che bell’orizzonte. Si vede la Sonna in fondo e lassù in cima il campanile di Celana.
Bruno gettò un solo sguardo fuori; si voltò subito e stando col dorso appoggiato al davanzale fece cogli occhi il giro della camera.
— Lei dunque verrà qui... Ha deciso?
— Che domanda, signor Bruno! Sa bene che accompagno mia nipote.
Bruno non rispose. Si staccò dalla finestra e seguì lentamente Amarilli.
Visitarono i rustici, i famosi pollai, le gabbie, gli alveari. Checco accompagnandoli parlava sempre — e parlava solo.