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168 | Parte quarta. |
sole, dai monti, dalla valle, dall’azzurro infinito sgorgherà vivo e sonante l’inno di Dio all’uomo, o Editta, credi che il tuo cuore non sarà elettrizzato e commosso? Nei libri è l’uomo che parla alla natura; nei campi è la natura che parla a noi. Sentirai, cara fanciulla, che poesia più grandiosa e più vera!
— Quale uomo sei tu, Giovanni — interruppe Editta intenerita, lasciando cadere la sua bella fronte sulla spalla del giovane — come l’angelo dell’Eden tieni in mano una spada fiammeggiante, con essa distruggi ogni mia falsa idea, ogni ingiusta prevenzione. Parla ancora; è poesia questa che ti detta il cuore; io la sento echeggiare dentro di me armoniosa come i più bei versi. Parla, amico mio!
Le ore non contavano più per loro; si capisce. Ma Amarilli ritornò annunciando prossima la mezzanotte.
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Al 20 febbraio ricorreva l’anniversario di Editta; ella compiva diciotto anni.
Ci fu festa quel giorno in casa del signor Bruno; Margii per la prima aveva lavorato se-