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120 Parte terza.


La buona zitellona, sbigottita, disorientata, sorpresa di aver viaggiato tanto e di entrare in una casa pulita, allegra, con fiori, uccellini, con persiane verdi, piena di sole, e di luce, non osava fare un passo.

Bruno la incoraggiò gentilmente, Editta venne a gettarsi nelle sue braccia.

— Vedrai — le disse piano all’orecchio — che bella casa e che care persone!

Dall’andito che metteva sulla strada e nel cortile, riparato da una gran tenda di cotonina ruggine a liste turchine, si vedeva quasi tutta la cucina col suo lieto focolare sempre acceso, coi fornelli rossi, coi paiuoli e le casseruole rilucenti, e un’aria di festa e d’abbondanza che proprio consolava il cuore.

La vecchia Margii, la regina di quel palazzo, pulita e linda, col suo scialletto di mussola bianca ricamata, colle sue buccole d’oro, sorridente, garbata, si avanzava come al solito per fare gli onori alla forestiera.

Amarilli guardò quella donna fresca e vivace che aveva dieci anni più di lei e che sembrava più giovane; pensò che doveva esser ben felice in mezzo a quel sole, a quella pulizia, a quelle gioie, intime della casa; guardò sè stessa, il suo