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Sulle rive della Sonna. | 113 |
l’acqua santa, cogli occhi aperti, vaganti, carichi d’amore e di pensieri.
Una sera si trovarono per combinazione nel cortile, al lume della luna; nessuno dei due parlava — erano vicini vicini, ma non si toccavano — non si erano mai stretta la mano in tutto il tempo che si conoscevano. Il desiderio represso fremeva intorno ai loro labbri:
Il piacer con l’ali d’oro |
In terra l’angelo della purità li custodiva.
Quando Editta si scosse (perchè era in estasi) e rientrò in casa, Giovanni, addossato al muro, sfiorò colle labbra il posto dove la fanciulla stava prima appoggiata.
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Reazione.
— Come può vivere sempre in questo paese? — domandò alla fine Editta al signor Giovanni un giorno che si sentiva forte.
Egli ebbe un mesto sorriso prima di rispondere: