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106 | Parte seconda. |
aliena dalla ricercatezza, aveva creato una specie di lusso naturale intorno a quella casetta — lusso di sole, d’alberi, di fiori, di cinguettio di uccelli, d’armonia, di pace.
Un bellissimo bracco dormiva sulla soglia; molte galline pigolavano nel cortile; un uomo, seduto all’ombra di un noce, accomodava certi utensili campestri canticchiando una vecchia canzone soldatesca.
— Che ne dice, signorina? Le pare che questo sia un bel cantuccio di paradiso? — esclamò trionfante la vecchia Margii.
— Ma sì, davvero — disse Editta — Conosci tu il padrone di questa casa?
Invece di rispondere alla fanciulla Margii apostrofò l’uomo:
— Eh! compare Checco, non vedete che vi arrivano dei forestieri?
— Oh... la Margii! — fece l’altro alzandosi premurosamente tutto ilare in volto e guardando con una certa curiosità la signorina. Poi con quel garbo ingenuo e cortese dei contadini bergamaschi soggiunse:
— È la vostra padroncina?
— No, è un’amica della padroncina. Io sono venuta a portarvi la semente dell’erba matricaria; il signor Giovanni sa che cos’è.