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Sulle rive della Sonna. 103

sogna dire che Margii discorreva bene. Il buon penso che manca in tante opere d’arte e in tante parlate accademiche, brillava in tutte le parole della vecchia bergamasca; un certo spirito naturale e ingenuo le condiva; Editta capì per la prima volta in vita sua che si può elevare l’anima indipendentemente dalla poesia, e che anche il popolo è accessibile ai sentimenti superiori, alle buone e alle belle cose.

Gli alberi, i sassi e l’acqua tranquilla della Sonna avevano un linguaggio diverso in quel giorno; forse era l’influenza di Margii; tant’è che Editta si sentiva più buona, più tollerante; e le sue idee erano meno grandiose, ma infinitamente più calme e consolanti.

La natura prodiga il suo fascino solamente a quelli che vogliono interrogarla. Per chi passa distratto e sdegnoso una foglia non sarà mai altro una foglia.

Editta incominciava ad ascoltare un po’ meno sè stessa, apriva il cuore a sensazioni nuove, intravedeva gioie non mai sognate e mondi degni della sua attenzione.

Passando dal mulino, Margii volse il capo a salutare la mugnaia che, accoccolata per terra, sorreggeva i primi passi del suo bambino. Senza