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102 Parte seconda.

bella, e che c’era scrupolo di coscienza a lasciare in casa quella poverina.

La valle della Sonna era una gran tentazione per Editta, che finalmente accettò dicendo fra sè che la compagnia della vecchierella non le impedirebbe di fantasticare tutta sola per i sentieri.

Ma dal canto suo Margii non era donna da lasciarsi sfuggire una bella occasione; quella gita era una festa per lei, contava di godersela in lungo ed in largo.

Ritta ritta sui suoi zoccoletti nuovi, con un gran fazzoletto in testa che la copriva mezza all’usanza bergamasca, e con un bel grembiale nero a fiori rossi, ella diede un’occhiata intelligente ai fornelli perchè durante la sua assenza non accadesse nessun scompiglio, raccomandando un po’ d’attenzione a una servettina subalterna che compiva gli offici più grossolani — e uscì finalmente di cucina con tutta la dignità di un ministro che abbandona per un momento le redini dello Stato.

Editta si meravigliava un poco di trovarsi, lei, l’aristocratica per eccellenza, in una viuzza di montagna, a fianco di una serva — e, quel ch’è più, interessandosi ai suoi discorsi. Perchè bi-