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per la meraviglia. Lì veramente ci voleva suo fratello Carlino.

Quanto a lei aveva un’idea molto vaga ed incompleta dei ponti levatoi, nè la sua fantasia limitata poteva suggerirle fantasmi medioevali; ma le parve tuttavia una cosa strana, degna di essere ricordata quando avrebbe fatto, a casa, il racconto del suo viaggio.

Lo zio l’aspettava, immobile, seduto sovra una poltrona, colle gambe distese attraverso una seggioletta di paglia. Era un vecchione alto e robusto, con folti capelli ispidi, occhi furbi e bocca sensuale. Guardò subito la nipote, istintivamente, coll’occhiata rapida e sicura dell’antico donnaiolo.

Sua moglie gli si fece dappresso, con molta premura, domandandogli come stava e se le gambe andavano bene.

Egli fece udire un sordo brontolìo, dimenando