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— Nulla.
La pretora crollò il capo. Teresina soggiunse:
— È ammalato.
— Ah!
— Solo.
La pretora questa volta non pronunciò sillaba. Successe un silenzio, breve, penoso.
Teresa piegava un abito sul letto, dando le spalle all’amica. Rapidamente, come si strappa un dente, disse:
— Vado via domattina.
E si voltò, coll’abito sul braccia. Gli sguardi delle due donne si incrociarono. La pretora aveva compreso.
Tacque un momento, intanto che Teresa assettava la valigia. Quand’ebbe finito, per impulso simultaneo si appoggiarono tutte e due al letto, serie e commosse:
— Hai riflettuto?
— Sì.
— E sei decisa?
— Decisa.
La pretora tentò la via del sarcasmo, dicendo con un sorriso freddo:
— Vai a fare l’infermiera!
— Quel che Dio vuole — rispose Teresa.
Allora l'altra riprese:
— Che cosa penseranno le tue sorelle, tuo fratello?
Si strinse nelle spalle.