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che la rimescolava tutta, fino nei rimpianti lontani, fino nei desideri piú gelosamente custoditi che ella credeva domati per sempre.
Le lunghe, le penosissime ore che trascorsero così, padre e figlia! — sempre uniti, dignitosi, sopportando fieramente il peso del loro dovere, trascinando l’odiosa catena delle consuetudini, degli affetti imposti.
Una lettera di Carlino venne a portare l'ultimo colpo ai due che rappresentavano ancora l’unione della famiglia Caccia. Il giovane annunciava, brevemente, il suo matrimonio colla figlia di un oste, che egli aveva sedotta. Non una parola di scusa, non un atto di deferenza all'autorità paterna. Nulla.