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Da sei mesi suo padre giaceva infermo su di una poltrona. Quel colosso era stato colpito da un attacco di apoplessia, che lo aveva paralizzato nelle gambe e nelle mani. Ella doveva vestirlo, svestirlo, coricarlo, dargli da mangiare precisamente come ad un bambino. Non usciva piú da casa, poiché era rimasta sola — l’Ida avendo ottenuto un posto di maestra nell’Italia meridionale — e da allora, diceva qualcuno, il ricevitore aveva cominciato a crucciarsi e a perdere la salute.
Quasi tutte le sere il dottore, che era diventato amico, veniva a passare una mezz’ora insieme all'ammalato.