Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
Il signor Caccia meditava, nel suo studiolo, sulle spese avute in occasione delle nozze e volgeva il pensiero al figlio lontano, quello che doveva essere il sostegno della famiglia.
L’Ida studiava indefessamente, senza distrazioni e senza debolezze, coll’occhio fisso alla meta.
Solamente verso sera, Ida lasciava i libri, Teresa si staccava dal letto della madre e le due sorelle — la prima e l'ultima — uscivano a prendere una boccata d’aria, serie entrambe per motivi diversi, scambiandosi poche parole.
Alla fine di settembre, Ida si contorse un piede e per una settimana non poté uscire. Teresina, alla quale il dottore aveva prescritta rigorosamente una passeggiata tutti i giorni, usciva sola. Passava oramai i trent’anni e nessuno si occupava piú di lei.
Quei preludi di libertà, sebbene giunti in un tempo in cui non avrebbe saputo approfittarne, le cagionarono un piacere nuovo.
Usciva dal paese, prendendo il viale della Madonna della Fontana, caro a lei per antiche memorie; e ripassando sotto quegli alberi, era stretta da una tale folla di emozioni dolci e melanconiche, così vive, così intense, che quella passeggiata vespertina segnava l’ora piú bella delle sue giornate.