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informava dei piú minuti particolari, con un’ansia tormentosa, gelosa, che la rodeva mezza.

Spesso il giornale recava le notizie del tempo: “Oggi abbiamo avuto una giornata splendida” — oppure — “La pioggia minaccia di eternizzarsi”. Teresina correva subito col pensiero ad Egidio, seguendolo nelle vie a lei ignote sotto il sole e sotto l’acqua, facendosi la di lui compagna, seguendolo passo a passo.

Qualcuno disse una volta in sua presenza che le milanesi sono molto simpatiche, e Teresina ne ebbe dispiacere; un dispiacere muto, profondo, al quale si univa, come gli altri suoi dispiaceri, il sentimento umiliante di persona legata, che non può difendersi, e le cresceva sempre piú quel livore, quel fermento del cuore insoddisfatto che, mal pago dell’amore, sente la tentazione dell’odio.

Ma poi veniva la reazione, veniva il pentimento. Erano i momenti in cui si confessava a Dio, come una grande colpevole, e, non volendo accusare nessuno, si reclinava su se stessa, piangendo a calde lagrime.

XX.