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profondità della terra anziché essere scoperta per la terza volta.
Pazientava per questo le intere settimane, non osando scrivergli sovente, temendo sempre uno smarrimento delle lettere.
La pretora che riceveva in suo nome quelle di Orlandi, gliele consegnava a malincuore; avrebbe preferito che Orlandi non scrivesse piú. Anzi, una volta, si decise a scrivergli ella stessa, esortandolo a non intrattenerla con vane speranze.
Il giovane rispose in modo evasivo. Disse che egli aveva già tentata questa separazione, scorgendo troppo lontana la possibilità di un matrimonio; ma che Teresina non voleva acconsentire, né egli aveva il coraggio di essere il primo a lasciarla.
La pretora spiegazzò la lettera: Bel coraggio quello di restare, a cento chilometri di lontananza e con tutte le distrazioni possibili a guisa di consolazione!
Per mezzo delle Ridolfi, e col pretesto del corredo, le gemelle avevano introdotto in casa alcuni giornali di moda; dietro a quelli fece capolino un giornale politico del mondo elegante, sul quale Teresina leggeva curiosamente i resoconti delle prime rappresentazioni, dei balli ai quali sapeva che Egidio interveniva. L'elenco delle belle signore, la descrizione degli abiti, qualche aggettivo di soverchia ammirazione, le mettevano il tossico nel sangue.