Pagina:Neera - Teresa.djvu/28


— 22 —


la culla; quel bambino nudo e santo attirava in modo particolare la tenerezza della signora che si sentiva struggere di amore e di rispetto; con una voglia di piangere, una voglia di baciarlo, e una voglia di raccomandarsi alle sue manine benedette. La grandezza di Dio, rappresentata da quel piccolo bambino, la colpiva di uno stupore pietoso e devoto. Si alzò, e, movendosi a stento, andò a deporre un bacio sulla campana di vetro; restando poi immobile, colle mani giunte, assorta in una contemplazione dolorosa.

L’uscio, di fianco al letto, si aperse pian pianino, e una testa di fanciulla, passando tra la fessura, domandò: — Mamma!

La signora Soave si scosse:

— Che vuoi Teresina? Non ti sei coricata un poco?

— Oh! com’è possibile? Sto alla finestra con Carlino; aspettiamo il babbo. È passato Caramella,