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Luminelli con un sospiro di sollievo la ricondusse in palco.

Le gemelle la guardarono con sorpresa. Suo padre le chiese se si sentisse male. Quanto a lei, sempre incapace di parlare, scuoteva il capo, fissando gli occhi vitrei nel vuoto.

— Si vede che il ballo non ti va — disse il signor Caccia.

L’incidente della maschera era stato così breve, così rapido, che nessuno se n’era accorto. Luminelli, presa per mano la sua fiamma, tornò sul palcoscenico a far miglior prova di abilità.

— Sarà tempo di ritirarsi; è il tocco — annunciò il signor Caccia, guardando il suo vecchio cilindro d'oro.

— Oh! sì, torniamo a casa.

Furono le prime parole che Teresina pronunciò, uscendo dal suo stupore. Non le pareva vero di andarsene fuori da quella calca. La prima boccata d’aria pura la rinvigorì tutta, dandole un bisogno di moto: si pose a correre lungo il muro, colla testa alta, per sentire sulla faccia il fresco della notte.

— Che furia! — disse una delle gemelle, indispettita di aver dovuto abbandonare il ballo così presto.

Teresina rallentò il passo, ma non rispose. Era la prima volta che si trovava in istrada a quell’ora; e nella condizione di esaltamento in cui