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— Per quanto sta in me...
— Se ella crede farò parlare anche al giovane, quando però non stimi meglio acconsentire...
— Giammai!
Con questo avverbio di negazione, in cui sfogava un po’ della sua collera, l’esattore riprese coraggio. Pronunciando con tanta risolutezza un “giammai”, si sentiva riabilitato ai propri occhi; gli sembrava un atto pubblico che affermava la sua autorità di padre di famiglia, una garanzia per la felicità di sua figlia, una soddisfazione a Monsignore e soprattutto una giusta vendetta contro Orlandi che egli detestava sempre piú. Ripeté con grande convinzione:
— Giammai!
— Il mio diritto si arresta a togliere lo scandalo;