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volendo mostrare che non è in fin dei conti una cosa difficile.

Cambiò l’osteria dove pranzava per abitudine; andò all’Aquila insieme ai giornalisti; quella società gli piaceva ogni giorno piú. Si sentiva nato per le battaglie della penna, per le emozioni della pubblicità. E poi amava, piú che tutto, la vita libera.

Le serate all’Aquila divennero celebri. Orlandi vi attirava tutto l’elemento giovane di Parma, buono e cattivo, esercitando sopra tutti la sua influenza dominatrice, la sua foga persuasiva di tribuno improvvisato. Sorgendo, per l’alta statura, sovra le altre, la sua testa dall’espressione virile, dalla fronte spaziosa, dagli occhi lampeggianti sembrava nata per il comando; e quella sua bontà noncurante, spensierata, quell’assenza di calcolo, gli creava le maggiori simpatie.

Fu in questo periodo che egli pensò piú seriamente a sposare Teresina. L'avvenire gli apriva uno spiraglio nuovo; un leggero pungolo d’ambizione accrebbe la fermezza dei suoi pensieri.

Scrisse alla fanciulla:

“Ho abbandonato lo studio di Sandri e la carriera legale. Ho un progetto grandioso; te lo comunicherò a voce. Sta di buon animo; tutto va bene ed io ti adoro come sempre”.

Il progetto era la fondazione di un giornale politico-letterario; indipendente da qualsiasi partito,