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da comporsi in attitudine severa, ferma; poi, con quanta maestà poté mettere al di sopra della sua collera, disse:

— Non ti sei mai accorta che Teresina amoreggi con qualcuno?

Un rossore di fanciulla spaurita apparve e sparì subito dalle guancie della signora Soave; ella balbettò abbassando gli occhi:

— Sai bene, le ragazze...

— Come? — interruppe tuonando il signor Caccia. — È di mia figlia che debbo udire queste cose? Sono questi i principii da me inculcati? Sono questi gli esempi dati?

— Volevo dire... Non c'è niente di male in ciò. Teresina ha quasi ventitre anni; sarebbe tempo che si mettesse a posto.

— E per mettersi a posto fa la civetta cogli scapestrati!

Udendo parole così grosse, la signora Soave si turbò tutta, e riprincipiò a tremare; non bastandole l’animo di tener fronte a suo marito, eppure disperata per le accuse fatte a Teresina.

— Come puoi dire così di una ragazza tanto buona?

La frase le venne spezzata due o tre volte dai singhiozzi, i quali non commossero affatto il signor Caccia, fisso nel principio dell’inflessibilità.

— Era una buona ragazza, o almeno la credetti tale, il che è certamente piú esatto; perché una