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— Dico che quelle orribili camicie alte fino alle orecchie, colle maniche lunghe, tutte a pieghe sul petto, coi manichini ed il collo rivoltati, grazie a Dio, rimangono sempre come mostra nei corredi. In pratica servono meglio le altre.
La direttrice si morse le labbra, dura e corretta, prendendo un pacco di fazzoletti bianchi, e poi un altro a colori assortiti; crema, roseo, azzurrino, lilla pallido. Tutte quelle tinte giovanili, messe insieme, sembravano un mazzo di fiori, e rallegravano la bianchezza uniforme della tela, ricomparendo nei nastri delle cuffiette, negli sbuffi delle camiciuole da mattina.
La fanciulla osservava tutto minutamente, colla testa bassa, attenta, volendo ritenere i disegni dei ricami, per copiarli, pensando con un po’ di rammarico che ella non avrebbe mai tutte quelle meraviglie.
— Abbiamo anche un corredo da bambini già pronto; desiderano vederlo?
— Di chi è?
— Della signora Luzzi.
— Oh! la sorella.
— Appunto.
— È dunque vero?... Si è fatta aspettare alquanto, eh?
La direttrice non rispose. Ella non aveva l'obbligo di conoscere queste cose.
La pretora diede un’occhiata superficiale al corredino.