Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
cure. L'assorbimento amoroso si manifestava con tutta la sua potenza. Dio e Orlandi.
In letto, cogli occhi sbarrati, il corpo immobile, colla lettera stretta sul seno, ella ripensò parola per parola, carezza per carezza, tutta la scena della sera.
Ed era felice.
Di dormire, nemmeno la piú lontana probabilità; potendo, non avrebbe voluto, per non staccarsi dall'immagine diletta.
Si rammaricava un po’ di non aver saputo parlare, di non aver chieste maggiori spiegazioni, di non avergli fatto promettere che l’avrebbe amata sempre. Le dispiaceva soprattutto di non avergli domandato il suo nome.
Come si chiamava Orlandi? Nella firma della lettera prima del casato c'era l'iniziale E. Forse Edmondo, come quell’amico di suo fratello? Forse Enrico? Edoardo sarebbe pur stato carino, o Edgardo ed anche Eugenio.
Baciò la lettera a piú riprese teneramente, parlandole come a persona, improvvisando canti e poemi, trovando tutte quelle parole che un’ora prima, alla finestra, aveva inutilmente invocate.
Stava bene dappertutto, nel corpo, nell’anima, nel cuore. Un’armonia dolcissima correva da’ suoi pensieri alle sue sensazioni; aveva la piena coscienza della sua gioventù e della sua salute. Era sana ed era felice.
Si abbracciava da sé, colle mani sull’alto delle