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La fanciulla non rispose né alla stretta né al grazie; ma tremava così straordinariamente, che Orlandi, sorridendo un poco, riprese:

— Sono stato ardito, le chiedo scusa... se mi fossi immaginato di darle dispiacere...

Teresina scosse il capo.

— No?... non dispiacere forse, ma certamente un disturbo. Oh! mi assicuri; mi dica che questa sua bontà per me non le procurerà delle noie in famiglia...

Teresina fece per dire qualche cosa, e non potendo riuscirvi, strinse leggermente le mani che imprigionavano le sue.

Orlandi ebbe uno slancio di gioia; soggiunse:

— Siamo soli?

— Sì.

Seguì un breve silenzio. Ad onta della sua franchezza, anche il giovane sembrava commosso. Disse infine a voce bassa, avvicinandosi piú che poteva, colla faccia passata a metà fra le sbarre della finestra:

— Sa che cosa volevo dirle?

Teresina principiò a tremare.

— Non lo indovina?

Istintivamente, come all'avvicinarsi di un pericolo, ella volle ritirare le mani.

— Non lo indovina?... — ripeté il giovane stringendo piú forte.

— Non s’è accorta di nulla?... Non sa che io l’amo?