Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
Teresina diceva la verità, senza ostentazione e senza vergogna, con quella sua schiettezza ingenua.
Orlandi non soggiunse altro, ma parve alla fanciulla che egli la guardasse fissando gli occhi nella semi oscurità del viale; e quello sguardo piú sentito che visto, la turbò tutta.
Ai primi fanali, egli disse ancora:
— Sarà stanca?
— No, niente affatto.
Teresina pensava che ella era troppo sciocca per interessare Orlandi; era naturale che il giovane non sapesse che cosa dirle, dal momento ch’ella stessa si trovava imbarazzata a rispondergli.
Sulla porta il signor Caccia venne loro incontro, pieno di sussiego, imponente. Teresina lasciò il braccio del suo cavaliere.
— Ci rivedremo, nevvero? — così la signora Letizia.
Teresina ringraziò, salutando, ricambiando la stretta di mano della signora.
Anche Orlandi tese la sua mano, che la fanciulla toccò appena, lasciando la propria inerte per mezzo minuto in quella del giovane.
XI.