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— Entriamo un momento? — disse la signora Letizia.
— Farai tardi — le gridò suo nipote senza voltarsi.
La signora Letizia e Teresina entrarono egualmente, lasciando fuori i due giovani.
La signora mostrò alla ragazza i lavori fatti da lei per quella chiesa; un pizzo da mensa a maglie ricamate, rappresentanti le scene principali della Passione; un velario di spumiglione di seta, color giaggiolo, che era stato il suo abito da sposa; e poi tovaglie comuni e paramenti per le colonne, tutti tenuti un po’ alti da terra, a motivo dei cani.
— Visitiamo la Madonna.
La Madonna, colla sua fontana miracolosa, stavano in un coretto sotto l’altare maggiore. Vi si scendeva da una scala che metteva direttamente alla cappella circolare; graziosa cappella, simpatica, dipinta a colori chiari, con un pozzo nel mezzo e due finestre, dalle quali entrava l'odore di basilico dell’orto del curato, mischiandosi all’odorino svanito dei fiori secchi che ingiallivano sull’altare.
Teresa, che non usciva quasi mai di casa, e che in fatto di chiese non si dipartiva da quella di San Francesco, la piú vicina, si guardava attorno con piacere, respirando il fresco profumato, osservando le pitture. C’era stata una volta sola alla Fontana, e adesso le faceva un’impressione nuova, come di raccoglimento, di dolce mistero, d’estasi contemplativa.
Sollevata in punta di piedi, guardava fuori da