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In mezzo a tutte queste fantasticherie, un grido dell'Ida, un lamento della madre, la destavano bruscamente, e passava, senza transizione, in lunghe geremiadi economiche, recitate dalla signora Soave colla sua voce rassegnata. Non vi erano piú lenzuola in guardaroba, le gemelle avevano bisogno di un abito, non si poteva differire la stagnatura del rame. E Carlino costava tanto!... Tuttavia, che fare? L'unico maschio, era pur necessario dargli una buona educazione, e colla educazione veniva tutto il resto.

Questi discorsi Teresina gli aveva nel midollo delle ossa; facevano parte del suo cibo quotidiano, li respirava coll’aria.

Quando poi il signor Caccia tuonava contro il lusso delle donne, predicando ad esse la modestia, l’umiltà, l’attività silenziosa nelle pareti domestiche, l’ubbidienza al sesso forte, la ricognizione spontanea dei propri doveri messi a fronte coi diritti dell’uomo, allora la fanciulla si sentiva così piccina, quasi avvilita, che le restava per tutto il giorno un senso di scoramento; e piú a fondo le penetrava la voce spenta di sua madre, ne comprendeva meglio lo sguardo dei grandi occhi malinconici ed opachi.

Per sua madre Teresina aveva una tenerezza, un culto; e la madre la ricambiava con un affetto triste, pieno di sottintesi dolorosi. Non si erano mai fatte confidenze, non ne avevano il temperamento,