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appartenesse al giovane bello, coi baffetti color d'oro.

Anche Orlandi era suo amico? Sì, anche Orlandi; ma un po' meno; c'era differenza d'età. Orlandi aveva i suoi ventisei o ventisette anni, forse anche piú. Era iscritto al corso di diritto, ma non lo frequentava mai; si poteva cercare Orlandi dappertutto fuorché all'università.

— È dunque un cattivo giovane? — chiedeva Teresina.

— Un cattivo studente sì, ma un cattivo giovane no. Ha moltissimo ingegno, moltissimo cuore, ma gli piace divertirsi. È naturale.

Tutte queste notizie, che in fondo potevano interessarla ben poco, Teresina le assorbiva avidamente; popolava la sua fantasia vergine coll'immagine di tutti quegli ignoti; a poco a poco le sembrava di conoscerli, e che fossero veramente amici suoi.

Cucendo, sotto la finestra del salotto semi-buio, ella si figurava le riunioni degli allegri giovanotti, come dovevano ridere e far chiasso; e davanti a lei, nel palazzo Varisi tutto nero e tutto chiuso, le sembrava adesso di veder passare in un'aureola luminosa la bella marchesina, vestita di bianco, col fiore di velluto nero sul petto.