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Teresina si chinò sul mozzicone, attratta da quel profumo stuzzicante, e fece atto di metterselo alla bocca, scherzando.
— Peuh!
Ella arrossì tutta, e lo respinse colla punta del piede. Poi si chinò ancora verso il fratello, colla faccia che gli toccava i ginocchi, con un raggio di tenerezza umile in fondo alla pupilla.
— Dove hai ballato?
— Dappertutto. In teatro, al Casino, in famiglie particolari...
— E c'erano delle ragazze?
— Sicuro.
— ... Belle?
— Belle e brutte.
Teresina sospirò.
— All'ultima festa del Casino ho veduto le Portalupi.
— Sì? Come erano vestite?
— Figurati se lo ricordo! Non le ho nemmeno guardate.
— Perché?
— Perché non mi piacciono; e poi là, in mezzo a tante altre, avevano proprio l'aspetto dei pifferi di montagna; goffe, mal vestite... non so come, ma male certo.
— Eppure sono sempre così eleganti!
— Fammi il piacere! Come vuoi giudicare tu dell'eleganza?