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— No, di sicuro.

Teresina, mortificata, replicò:

— L'anno passato li portavi...

— Oh! l'anno passato, l'anno passato...

— Soffrivi tanto il freddo alle mani.

— Non lo soffro piú.

— E i calzerotti di filugello... intatti anche questi...

— Prova, tu, a mettere dei calzerotti di filugello, tutto a nodi, grosso come lo spago; prova tu a metterli, dentro a un paio di scarpe strette...

— Ah! se porti le scarpe strette...

— Sta a vedere che porterò i ciabattoni come Caramella.

La fanciulla stette zitta, continuando a levare abiti dalla valigia, spiegandoli sul letto e sulle sedie per far perdere le cattive pieghe.

— Che pezzuola elegante! E Carlo ricamato a mano... non te l'ho fatto io questo.

— È un dono della mia padrona di casa. Gentile, nevvero?

— Oh! gentilissima...

Stava per soggiungere qualche altra cosa, ma si fermò; prese una sedia e venne a mettersi vicino alla sorella, guardando nella valigia spalancata.

— Fa adagio, non sciuparmi le cravatte.

Nel levare un farsetto scappò dalla tasca un ritrattino; una fotografia di donna.