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sbiadita, smorta, dalle linee poco salienti, dal colorito uguale, Orsola somigliava ad un basso rilievo antico, questa forma primitiva dell’arte, dove si cerca invano l'espressione della vita.
Senza ossa, nè polpa, nè nervi, nè sangue, nè fosforo era il suo corpo, e tale era la sua piccola anima inoffensiva.
Tanto ligia alle tradizioni quanto Corinna se ne mostrava sprezzante, umile, dolce, composta, attendeva scrupolosamente agli obblighi religiosi senza una scintilla di entusiasmo, senza un raggio di fede illuminata; buona ma fredda, devota ma egoista, di un egoismo passivo che si limitava all’inazione.
Nemica della verità più ancora di quello che Corinna ne fosse appassionata ricercatrice, si chiudeva nel suo io, formandosi una barricata di ogni convenzionalismo, di ogni stato di cose riconosciuto, approvato e sicuro.
Non la simpatia certamente aveva legate queste due donne, ma dapprima il caso, poi