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benissimo che se avesse pronunciata una sola parola le confidenze sarebbero scoppiate senza ritegno. Con le mani in tasca, il colletto rialzato, battendo leggermente i piedi per il gran freddo, si pose ad esaminare i quadri del salottino; acquarelli graziosi fatti da Stefano, qualche paesaggio, delle fotografie aggruppate; e dei ricami sparsi, dei piccoli oggetti femminili qua e là.

Un tavolino di lavoro attrasse la sua attenzione; aveva il cassetto aperto e si vedevano dei gomitoli di lana rosa accanto a un ditalino d’argento.

— C’è ancora qui tutto tale e quale, come lo ha lasciato la signora. Questo è il ditale, queste le forbici, stava qui tutto il giorno e quando il padrone...

— Non dovevi accendere il fuoco? — interruppe Senio.

La ragazza balbettò una scusa ed uscì in cerca della legna.