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chiedendo se il padrone fosse uscito. Senio rispose di sì.
— E lei è un suo amico? — chiese ancora la servetta.
— Sì, sono suo amico.
— Oh, non lo abbandoni!
La ragazza giunse le mani in atto di preghiera. Appariva sbigottita, meravigliata di quanto era occorso in quella casa e forse aveva una gran voglia di parlarne, ma aspettava di essere interrogata. Siccome però Senio se ne stava immobile, guardando la porta da cui era uscito l'amico, ella lo invitò a passare nel salottino, dove avrebbe acceso un po’ di fuoco. Senio si accorse allora di essere quasi gelato e la seguì volentieri.
— Questo era il salottino della signora — disse la servetta spalancando un uscio a cristalli; e, non potendo più trattenere il bisogno di uno sfogo, si pose a piangere.
Senio la lasciò sfogare in silenzio, sentendo