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zioni. E in mezzo a quel candore uniforme, l'uniforme silenzio di un paese disabitato. Nemmeno un cane, nè un mulo, nulla e nessuno; non un’ombra, non un suono. Bianco il cielo, bianca la terra, bianchi i muri come se la morte passando repentina sopra il paese lo avesse tutto ravvolto nel suo lenzuolo.

Soffocato, acciecato dalla neve, Senio si fermò ad un bivio, che gli presentava due strade egualmente impraticabili, egualmente mute. Davanti a lui, sul davanzale di una povera finestrella, un vaso di gerani dimenticato sembrava rabbrividire alla insolita bufera. Egli non era uomo da fantasticare sopra tali argomenti, ma senza ascendere a nebulosità sentimentali, il semplice aspetto di quella pianticella delicata esposta ai vento ed alla neve, sola cosa viva, solo essere che soffrisse forse nella nudità dell’abbandono, attirò per un istante la sua attenzione.

— Curioso paese! — esclamò poi, quasi