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Stefano poi, sensibilissimo, bisognoso d’affetti, si dava senza chiedere; si profondeva per il bisogno che hanno certe anime di riempire le anime altrui, di fecondare, di alimentare, così come i fiumi che scorrono portando a traverso immense regioni il germe delle loro forze vitali, dandosi al prato, alla sponda, al campo, alla valle; dandosi pure all’arida sabbia che tutto riceve e nulla rimanda.
Gli ideali dei due amici erano affatto opposti. L’obbiettivo di Stefano si limitava alla casa, alla famiglia, al dovere; quello di Senio affermavasi con minor precisione. Guardava il mondo senza sgomentarsi della sua ampiezza, senza sentire il desiderio carezzevole di un nido. «Sei più forte di me — diceva Stefano — io capisco che solo non potrei vivere.»
E Senio sorrideva sdegnosamente, sembrandogli così bello l’esser solo, solo contro tutti, al di sopra di tutti!
Non era stato senza una certa pietà di