Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 18 — |
due fanciulli; ma Senio, quantunque più giovane, robustissimo, ardito, ridendo della facile vittoria; e Stefano commosso, riconoscente fino alle lagrime.
Da quel giorno non si lasciarono più. L’amore dello studio li univa definitivamente, rivali onesti e schietti, fatti più intimi dalle lotte comuni, dalle sconfitte divise, dalle leali vittorie cui non si mesceva ombra d’invidia. Nobili d’animo entrambi, con un blasone egualmente ricco d’intelligenza, proseguivano fianco a fianco nello splendido sentiero della giovinezza.
I successi tuttavia non erano pari. Senio più bello, più robusto, più largo di mente, più duttile a qualsiasi insegnamento, più tetragono agli urti, sembrava precedere il compagno; e questa superiorità che per un’anima bassa sarebbe stata sorgente di odio, era nuova fonte di amore per Stefano, che ritrovava nell’amico il maestro.