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con una signora o con una donna amata non avrebbe potuto permettersi, gli riusciva impunemente con quella creatura la cui forza consisteva appunto nel presentare sotto tutti gli aspetti la superficie morbida ed elastica di una palla di gomma, che riceve gli urti senza renderli.

Formavasi lentamente e fatalmente la peggiore di tutte le cristallizzazioni: l’impero della donna sull’uomo per mezzo delle sue attitudini bestiali. Da Senio, dall’uomo onesto, dall’uomo intelligente, Ernesta, pari ad una enorme tromba di assorbimento, sapeva ricercare e portare alla superficie il più intimo fango; lo abbassava per dominarlo meglio.

Tratto tratto, per esperimentare il suo potere, ella tornava a dire:

— Sarà ormai tempo che me ne vada: mia sorella mi aspetta.

Ma le forze di Senio tornavano lentamente. Fitte frequenti, acutissime, lo tormentavano;