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che sembrava essere la divisa di tutta la sua condotta, che si compenetrava co’ suoi occhi bassi, con la sua bocca dalle labbra sottili, con le sue mani dolci, grasse, scivolanti, mani oziose e raccolte di badessa.

E una disgraziata — pensava Senio; — era nata per essere buona massaia e non ha casa, nè tetto. Qui si vede che è felice; quando la manderò via, riprenderà la sua corsa randagia di lupa affamata.

L’idea di mandarla via appena fosse guarito era ben radicata nella mente di Senio; ma intanto si abituava a lei, ed in tale compagnia la parte più volgare della sua anima veniva a galla, si allargava, si stendeva, con la tendenza assorbente delle piante parassite, delle larghe ninfee che si alimentano e si ingrassano tra le acque stagnanti.

I germi grossolani soffocati dalla cultura e dalla frequenza dell’ideale, si rialzavano; tentazioni lontane, dimenticate, vinte, tornavano