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— Non si muova, per carità, altrimenti dovrò legarlo.

Quest’ultima parola gli si impresse nel cervello esaltato. Chi voleva legarlo? Era forse Stefano, lui? Aveva ucciso il suo rivale, avvelenandolo? No, egli non aveva ucciso nessuno; era un galantuomo, era onesto. Parlasse, parlasse il suo avvocato. Chi era il suo avvocato? — La signora Aldobrandi. Ecco, lo difendeva calorosamente e dolcemente, con una voce che gli andava al cuore. Diceva: «Abbiate pietà di lui; non vedete quanto soffre? Io lo amavo ed egli pure mi ha amata, un momento; ora non mi ama più, vedete? vedete? è ammalato; non ha ucciso nessuno; è lui stesso che muore...» Una turba di popolo gridava: Viva! viva! Le donne lo circondavano mostrandogli i pargoletti, benedicendolo. Si sentiva portato in trionfo a braccia.

— Che cosa è questo? Chi siete? Che cosa volete da me?