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lo avvolsero per un istante in una sensazione così violenta di rimpianto e di ardore postumo, che si chiuse gli occhi fra le mani, per non vedere niente altro, per sentire ancora con uno sforzo della fantasia il braccio di lei morbido e sottile che gli cingeva il collo. Quando rialzò il capo il treno entrava sotto la tettoia della stazione.
Il treno aveva portato molti viaggiatori, e in causa del cattivo tempo ognuno si era precipitato verso le carrozze, accaparrandole. Senio, non avendoci pensato, rimase senza; un’ultima che gli si offerse la rifiutò perchè già si era incamminato a piedi e gli sembrava che la pioggia accennasse a finire. Del resto, si trovava in una disposizione bizzarra, affievolito nello spirito e con un bisogno di spendersi materialmente, di muoversi, di lottare con qualcuno se avesse potuto.
Un passo leggiero gli trotterellava dietro, misurando la distanza con quel rumore caden-