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Quando il crepuscolo della sera non gli permise di leggere, stette un pezzo a guardare fuori dei vetri la pioggia che continuava a dilavare il cielo, nascondendo alberi, case e monti in una tinta scialba, di un grigio sporco, in mezzo alla quale apparivano e sparivano rapidamente i fanali delle case cantoniere.

Dall’acqua che gocciolava spietatamente lungo il finestrino gli venne a poco a poco un brivido di freddo, un raggricciamento dei nervi, un bisogno invadente di morbidezza e di tepore.

Rapido come il baleno gli attraversò la memoria un ricordo de’ suoi tre mesi d’amore; una passeggiata fatta in carrozza, appunto di sera, nei primi freddi dell’autunno. Egli era senza soprabito e donna Clara lo aveva amorevolmente coperto con un lembo del suo mantello; l’evocazione della fodera di raso lilla e il profumo intimo e tiepido di quel mantello