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al posto di idea astratta, limitandosi ognuna al bene proprio, non si poteva ottenere la sicurezza di evitare il dolore? Da un pezzo cominciava a dubitarne, e da questo dubbio glie ne veniva sbigottimento e terrore. Sotto i suoi occhi il dolore assumeva mille forme e, nella stessa condizione di uno che avesse intrapreso un viaggio polare privo di vesti per coprirsi, egli rabbrividiva, sentendosi nudo.

Ma più in fondo ancora, celato, vergognoso, di chi era quel livido volto di spettro che premeva sull'anima sua? Egli grande, superbo, altero, avrebbe mai sospettato di potersi un giorno trovare faccia a faccia con questa vilissima compagna, l'invidia? Eppure era essa. Senio la sentiva strisciare per l’ossa a guisa di biscia immonda, e ne provava un insuperabile ribrezzo. Nella sfilata di persone che l’incubo faceva passare davanti alla sua mente giungeva ad invidiare quelli che una volta aveva compassionati, quelli che egli stesso