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sesso e senza età, per cui nessuna legge naturale esistesse fuorchè quella di adorare l’unico fratello. Il fanciullo che succhia avidamente il seno materno pensa forse a quante sofferenze hanno preparato quel latte? Il selvaggio che strappa i rami agli alberi, le ova ai nidi, e alla volpe i volpicini per ripararsi e per nutrirsi, si preoccupa forse della sottile rete d’amore che ha infranto? Senio era un fanciullo ed un selvaggio. Nello sviluppo potente di tutte le sue facoltà, un istinto ingenuamente egoistico faceva sì che egli le dirigesse ad un unico scopo — Vivere! — e vivere, naturalmente, voleva dire cercare la felicità.

Ma non aveva neppur bisogno di affaticarsi per ciò; non era essa alla portata della sua mano sotto tutte le forme? Egli secondava un istinto elevato, poichè la cercava anzitutto nelle soddisfazioni della mente, e questo bastava alla sua coscienza. Certamente non avrebbe commesso lo sbaglio di fondare la felicità nel-