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ella soleva portare con sè nelle sue gite, per tagliare all’occorrenza rami od altro.

Senio era ripreso dalla sua fatale debolezza. Mentre una timida fanciulla reggeva già da ventiquattrore a quello spettacolo, egli ne provava un malessere per tutto il corpo, uno scoramento, una repulsione più forte dell'affetto, più forte della sua volontà.

Quando Corinna aperse gli occhi si precipitò su di lei, interrogandola, supplicandola quasi.

— Ho finito! — disse Corinna guardando Senio col suo sguardo dritto e sicuro.

Dina ricominciò a piangere silenziosamente ed Orsola a pregare.

— Sorella mia, — mormorò Senio prendendole con delicatezza la testa fra le mani e baciandola ripetutamente, — non partire, non lasciarmi solo!

Gli occhi acuti di Corinna cercarono Dina e vi si fermarono un istante con materna