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dormiva ancora; Orsola pure si era addormentata col rosario nelle mani, la fronte appoggiata al guanciale della sua amica. Così Senio e Dina tornavano ad esser soli, soli giovani e pieni di salute in presenza di quelle due vecchie, una delle quali moriva e l’altra non avrebbe sopravvissuto a lungo.
Senio accompagnò con lo sguardo l'esile personcina della fanciulla che attraversò la camera in punta di piedi ed avvicinandosi al letto di Corinna volle assicurarsi che il suo sonno fosse calmo. Fece poi con la mano un cenno e Senio si curvò sul volto della sorella. Il respiro era affannoso, ma l'espressione della fisionomia conservava tanta serenità che Senio si sentì sollevato. Adagio adagio le passò la mano sulla fronte.
— È fresca.
— Sì, non ha avuto mai febbre.
— Forse questo sonno le farà bene.
Dina assentì col capo e rimase davanti al