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l’ideale della donna. Le desiderava tutto il bene immaginabile, avrebbe fatto per lei dei sacrifici, molti, quello che voleva, comandasse! ma infine, non poteva darle ciò che egli stesso non aveva più: l'entusiasmo di quella sera a Andermatt. E come aveva egli potuto subire quell'entusiasmo? Solamente a pensarci fremeva. Ella era stata più forte delle altre, lo aveva circuito, accalappiato, vinto... Oh! questa parola!
Era così, doveva essere così. Lei aveva fatta la sua parte di donna, lui la sua di uomo. «Il tuo amore somiglia al toro, dove lo chiamano va; il mio somiglia alla pietra, dove la mettono sta.» Si può immaginare un paragone più goffo? Ma certo che egli preferiva di assomigliare a un toro anziché ad una pietra; se ne vantava. Che sciocchezza quella romanza! e perchè le donne si lasciano sempre pigliare a tal sorta di esca? Non è questa una prova visibilissima della loro inferiorità, della piccolezza del loro cervello?