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l’alta poesia del paesaggio, che una luce uniforme, pur essa bianca, sembrava avvolgere in una cristallizzazione.

Quella natura morta, riposante nella sua pace di cadavere sotto il lenzuolo della neve, formava un contrasto violento colla attività e col calore del treno spinto da una forza che dominava gli elementi, attraverso tutti gli ostacoli, verso una meta sicura.

Il giovane viaggiatore, nell’angolo del vagone opposto a quello della sua compagna, si interessava vivamente a questo contrasto di due potenze, prendendosi la sua parte di vittoria. Egli entrava allora nella vita per la porta maggiore della bellezza, della salute, dell’intelligenza; aveva tutto il diritto di schierarsi dalla parte dei trionfatori.

Apparteneva ad una famiglia di contadini, che a furia di energia e di lavoro s’era tolta dalla infima condizione nativa per collocarsi a fianco della borghesia.