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immenso terrore, la soffocazione, uno spasimo, un grido... la pace.

Sì, donna Clara si trovava in pace con sè stessa e con Dio. Viaggiatore sbalestrato dal caso in un paese affatto sconosciuto, ella mirava a conoscerne i punti più elevati, le strade più rette. Voleva dare l’esempio di uno di quegli amori che sfidano il mondo con la dignità e con la costanza, e che sembrano elevarsi, in mezzo all’invasione degli amori volgari, come una tacita e grandiosa protesta. La caduta non era stata per lei una voluttà, ma un sacrificio; non un piacere, ma un olocausto. L’amore inteso così ha certo il diritto di aspirare alla religiosità di un rito.

I nuovi doveri che l’aspettavano si univano ad un ideale sempre più alto e difficile. Aveva accettata la sua posizione pensando che quella unione, dove l’autorità maritale non poteva proteggerla, le dava maggior obbligo di trovare in sè stessa la forza di resistere alle in-