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appena era caduto nell’oscuro mistero della notte. Dolce, vibrata, sommessa, ardente, supplichevole come una preghiera, fremente come un desiderio la voce di Senio, nell’ombra, chiamò: Clara!
Sono passati tre mesi.
Alla fine di novembre, donna Clara, nel suo salotto azzurro, chiude il libro che tiene fra le mani e solleva ansiosamente lo sguardo al pendolo di bronzo del caminetto. Stringe le labbra, sospira, riprende il libro; non può continuare nella lettura. Il suo pensiero è altrove; calmo, sereno, ma altrove.
L’amore non l’aveva presa alla sprovvista; non era stato nè una curiosità, nè una sorpresa dei sensi. Dal primo giorno che aveva visto Senio si può dire che lo aveva amato; e durante un anno intero, chiuso, nascosto, nel silenzio, quasi nell’ombra, questo amore