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Le spiegazioni di Stefano erano terminate. Egli stava ora davanti all’amico con un lieve rimorso di averlo intrattenuto di sè stesso per tanto tempo.

— E tu — disse — non pensi a fabbricarti un nido?

— Un nido? — gridò Senio, stupito, quasi irritato che egli osasse parlare di ciò; e temendo di uscire in esclamazioni troppo dure, soggiunse sorridendo: — Il nido lo fanno le rondini, non i falchi, i quali se non spaziano al disopra delle nubi si rifugiano tra le roccie.

— Un nido, sia pure tra i sassi, è necessario. Anche quando la bufera lo atterra e il vento lo scompiglia e lo disperde, esso fu. Ogni affetto è un nido per il cuore dell’uomo, ogni memoria è un rifugio. Spogliato dell’idolo, il tempio protegge ancora e difende.

— Tu sei un mistico e un sognatore. Io fuggo la donna che rappresenta il nido per noi.